giovedì 31 dicembre 2009

Il richiamo della scimmia urlatrice

Si cambia. Nessuno ne prende coscienza. Ogni minuto puoi cambiare idea e quello che poco prima ti piaceva può non piacerti più. Se parlo con te un'ora prima di un argomento e siamo d'accordo è possibile che un'ora dopo ti trovi completamente sfavorevole sullo stesso argomento.
Ogni tanto vorrei poter mettere l'orologio avanti per poter reincontrare tra 10 anni un mio amico d'infanzia per sapere com'è diventato e per scambiarci 2 parole.
Mamma a volte a tavola mi dice:"...ma a te piaceva così tanto quand'eri piccolo".
Non credo che lo dica perché pensa che facendomi credere che siccome mi piaceva una volta potrebbe convincermi a mangiarlo adesso. Secondo me anche lei è una che non ha preso coscienza del cambiamento.
Ma è anche giusto anche che sia così perchè la mamma è pur sempre la mamma!

martedì 29 dicembre 2009

What ever will be will be..

Quando tutto va bene non ti rendi conto dell'ottima situazione in cui ti trovi ma la comprendi solo quando la giostra comincia a girare nel verso opposto. In quel momento la rimpiangi.
Per esser chiari: se non ripensi a come stavi bene prima vuol dire che adesso stai una meraviglia.
Tutto ciò è valido per me in questo momento. Niente ostacoli insormontabili, conoscenza e stima dei miei mezzi, oltre che della mie possibilità.
[Ho fatto pesi per circa un mese e mezzo(ogni giorno) a casa a bolo fino a quando mi sentivo distrutto e credo sia anche per questo che mi sento carico. Adesso che torno su sicuramente ricomincerò e con questo non voglio dire che sono o che voglio diventare lo stereotipo del palestrato ma soltanto che mi sento molto + soddisfatto, anche per il fatto di essere arrivato a questo punto senza mai rinunciare]
Questo post serve solo per ricordarti:
"Every thing is better of as you see it".
"Ogni cosa è meglio di come la vedi"

Appunto:

Ki i scemi non si po' raggiuna'

mercoledì 16 dicembre 2009

E adesso?

La modestia è sempre stata il mio forte. Ma a chi la do a bere? Se sono modesto è solo perchè mi hanno insegnato ad esserlo, infatti mi sento il migliore in assoluto in ogni cosa che so fare e vorrei urlarlo a mezzo mondo.
Subito dopo queste due righe in rosso, al posto di quello che c'è scritto adesso, avevo scritto una decina di righe che poi ho cancellato perché mi sono reso conto che stavo diventando "vavuso" (dicesi vavuso un uomo che assume atteggiamenti sbruffoneggianti)! Perché? Perché citavo direttamente, senza troppi giri di parole, quello in cui mi diletto nei ritagli di tempo e che mi riesce meglio di chi lo fa da taaanto tempo e/o con dedizione.
Non che quello che ho appena scritto in sostituzione sia poco da gradasso ma certamente lo è molto di meno!
Il titolo, che ho scelto prima di scrivere tutto questo, anche prima di cancellare, è azzeccatissimo.
Come tutte le volte ho buttato lì un titolo a caso e poi ho inziato a scrivere. Ebbene stavolta il titolo rispecchia come mi sono sentito prima di pubblicare la roba che avevo scritto in precedenza.
-Lo pubblico?
Quindi seguendo il detto che dice:"rutto pi rutto ruppimolo tutto"
[traduz: se è già rotto rompiamolo completamente perchè non ha senso tenerlo in queste condizioni]
se gli altri possono solo a natale TU PUOI SEMPRE! Yeah.

lunedì 14 dicembre 2009

Quando il gioco si fa duro...

Per la prima volta mi accingo ad usare un titolo che rispecchia vermante ciò che ho intenzione di trattare.
Si comincia a giocare.
Un compito difficile da portare a termine in poco tempo: quello che mi piace.
Finchè qualcosa è normale non mi attrae, se è impossibile lascio perdere, ma se c'è un minimo di probabilità che sia possibile ed è una cosa che dipende dalle mie potenzialità è come se avessi già accettato la sfida. La sfida mi eccita.
A volte può essere che io non ami neanche ciò che vado a fare, però il solo fatto di poter competere mi fa bruciare all'interno. Va anche detto che dopo aver fatto qualcosa così intensamente ti rendi conto che quasi sempre ti ci sei appassionato per un motivo o per un altro e nella maggior parte dei casi è anche il momento in cui devi abbandonarlo.
Rifletti e fai qualche considerazione su quello che ti piace, su come hai iniziato e se stai dando veramente il massimo.

venerdì 4 dicembre 2009

Mettetemi dei limiti altrimenti continuo a vita

LE MIE MASSIME
1) La vera felicità sta nelle piccole cose: una piccola villa, un piccolo yacht, una piccola ferrari.
2) Se cerchi una mano disposta ad aiutarti, la trovi alla fine del tuo braccio.
3) L'uomo che va a dormire con problemi sessuali si risveglia con la soluzione in mano.
4) L'importante non è vincere. L'importante è competere, senza perdere né pareggiare.
5) Colui che è capace di sorridere quando tutto va male lo fa perché già ha pensato a chi dare la colpa.
6) Chi ride ultimo non ride bene, pensa più lentamente.

7) Avere la coscienza pulita è segno di cattiva memoria.
8) Alcune persone sono vive solo perché l'assassinio è illegale.
9) Se non puoi convincerli, confondili.
10) Il denaro non fa la felicità, figurati la miseria!
12) Pesce che lotta contro la corrente muore fulminato.
13) Chi se la tira troppo, rischia di strapparsela tutta.
14) Uomo molto saggio è colui che non gioca mai a saltacavallo con un unicorno.
15) Non è la misura del trattore che conta, ma quanto tempo trascorri ad arare il campo.
16) La fine del giorno è vicina quando uomini bassi fanno lunghe ombre.
17) Se la montagna viene verso di te corri. È una fraanaaaa!!!

mercoledì 2 dicembre 2009

Ovunque?

Oggi mi sono accorto del mio più grande problema, quello che viene subito dopo il mio nding nding troppo grosso (mi riferisco al premolare sinistro): pensare di essere onnipresente. Ho detto a Vittorio che sarei stato alla sua laurea il 18, quando io il 21 ed il 22 ho 2 esami. Forse il mio secondo peggior difetto non è quello sopra citato ma credo che sia il fatto che non controllo mai un cazzo! Mi toccherà disdire...
Ci tenevo. È il primo del quartetto "inseparabili" che si laurea e non per nulla anche il più studioso! Siamo stati insieme dalle elementari e adesso uau....
Ma si cresce così velocemente?