Ci si sedeva, ognuno sulla sua sedia che non c'è, su cui non c'era il nome di nessuno sullo schienale che non c'è. Ognuno mangiava nel suo piatto che non c'è, con le posate che non ci sono. Anche il pasto era un pasto che non c'è, altrimenti sarebbe stato impossibile non sbrodolarsi tutto addosso. Della vacanza ricordo molto bene il freddo. Con i vestiti che non ci sono era come non indossare nulla e ti sembrava sempre di stare con il pistacchio al vento. Alla fine, però, non c'erano né il vento né il freddo; era solo una sensazione. Il bambino che governava l'isola era un bambino con una maglia verde, si chiamava Peter. Peter Griffin sapeva volare e tutti lo stimavano per questo. Ci riusciva facendo peti che non c'erano e quindi riusciva anche a evitare la puzza. Questi sono i miei ricordi, vaghi ma presenti.
Vacci anche tu qualche volta sull'isola che non c'è. Ma non tornare. O se torni compra la birra