lunedì 19 aprile 2010

Motozappa

Ognuno ha un suo chiodo fisso. Se non consideriamo il guardare e l'apprezzare gli esemplari dell'altro sesso (tanto quello lo hanno tutti), il mio chiodo fisso sono i motori. E' un po' che vorrei comprarmi una moto, possibilmente una R6, ma non ho voglia né di andare a prendere la patente né di discuterne con mia madre. Lei sa che mi piacciono le situazioni che scatenano l'adrenalina e quindi qualsiasi cosa io faccia, o pensi, o pensi di pensare, la capisce e mi batte sul tempo raccomandandomi di non farla o di non ripeterla. Tre giorni prima che pensassi a cosa sarebbe stato il mondo con un manubrio per le mani e un motore sotto il culo ha aperto la porta della mia stanza, si è avvicinata alla mia sedia con fare minaccioso e mi ha detto:"Tu la yamaha R6 né la compri né la avrai mai, neanche se dovessi vincerla a un gioco a premi, perché anche se succedesse le darei fuoco". Io in quel momento neanche la volevo quella cavolo di moto. Dopo la sua affermazione però il bisogno ha cominciato a pervadermi fino a farsi sentire fortemente tre giorni dopo. Secondo me è stata lei ad indurmelo, un po' come il marketing che crea il bisogno nel consumatore. Quello che penso è che si diverta a farmi soffrire fornendomi un'immagine di me felice per poi non permettermi di arrivarci. Credo che se gliene parlassi mi direbbe:"Ti compro una zappa; Abbiamo così tanti terreni...". Io, che so essere molto persuasivo quando voglio, mi farò comprare l'attrezzo agricolo per poi pormi così:"con una zappa non riesco a svolgere l'attività agricola come dovrei, mi servirebbe almeno un motozappa. La zappa ce l'ho, mi manca la moto..."